11 gennaio 2008

THE SPLISH

Sarà un post più tecnico che emozionale ma le emozioni arriveranno sicuramente quando cominceremo ad usare quest'arma da risalita (e da discesa) nata dopo 1 anno circa dalla malsana idea di segare il Pesce a metà.
Dopo molte sere passate esclusivamente a misurare, calcolare, pensare, bere birra ed ipotizzare ora, a lavoro finito, la soddisfazione è davvero tanta.

Nell'ordine:
Le prime misurazioni sono per puntali e talloniere, sistemati nel punto di equilibrio della tavola:
Ecco i pezzi prima di essere montati:
Qui i primi fori per gli hooks che tengono chiusa la tavola in punta e coda: e a 3/4:
Eccomi alla presa con i primi fori "seri", quelli per puntali e talloniera, si buca parte per parte:
e: Qui invece svaso per mettere le boccole, punta diametro 2cm, boccole diametro 1,9cm.:
e:
Metto un po’ di resina:
questi gli ingredienti: resina, indurente e nella latta di coca-cola una polvere per amalgamare il tutto e renderlo meno liquido.
Poi passo alla misurazione per gli attacchi in versione "discesa", angoli circa +24+10:
Alcuni particolari:

Le boccole viste da sotto, già resinate ma ancora senza candeletta:
e altro:
+
+
+
+
Profilo della tavola (non proprio a fuoco):

LA SPLISH E' FINALMENTE REALTA', NON RESTA CHE PORTARLA A FARE CIO' PER CUI E' STATA CREATA: CLIMBING... AND SURFING!


Ciola (&Luca per le foto)

09 gennaio 2008

FOLGARIA (06.01.2008)

Nascosta.

Sotto una calda coperta di scirocco o in alta quota su vette raggiungibili in non meno di tre ore di auto.
Si è giustificata dicendo "scaldate troppo, qui tutto scotta".
La sera del 05.01.2008 noi contiamo fino a dieci e la mattina dopo....

A Folgaria pioviggina fino a Fondo Grande. Caldo.
Sbagliamo tavola convinti ci sia poco da fare e Albi (Finalmente un altro vero rider nel bassoGarda) sfoggia persino un paio di rigidissimi sci.
Poi cric cric, poi la seggiovia, poi l'aria sulla faccia e trovarne almeno un po' in quota.
Si scende veloci in pista con la voglia di provare una discesa un po' più "epica".
Dentro di noi scatta qualcosa, la voglia di polvere è troppa e le sensazioni diventano quelle del preludio ad ogni grande giornata.
Cambiano i mezzi da discesa con quelli da "avventura" ed inventiamo così la più bella uscita dell'anno (E' la prima, pare scontato ed invece è bella davvero).
Individuiamo il pendio e poi da Baita Tonda via le tavole e avanti a piedi nella neve fresca,
sufficientemente alta da affaticare, sufficientemente soffice da farci sognare pure-riding dopo ogni pesantissimo passo.
I ruderi delle fortificazioni della prima guerra mondiale aiutano a smaltire la fatica e la passeggiata si trasforma in un surreale viaggio ai limiti dell'archeologia.

Sicuramente la salita più bella di sempre e poi.. ...500 metri di Rock'n'Roll!

La discesa è breve, l'altitudine poca e la foresta è fitta.
Un'altra risalita per cercare altri pendii ma l'ipocrisia di chi ama vietare minacciando anche dove non esiste rischio ci impedisce di proseguire.
Altre due discese verso valle su pendii troppo caldi e il resto è una bella giornata tra amici.
Una birra, due chiacchere e poi l'ultimo sguardo alle nostre tracce (quelle buone!), buone come le sensazioni che lascia addosso questa mattina-preludio a nuove grandi ascensioni perchè la salita conta, eccome.

Luca

Soundtrack: Born to be Wild (Steppenwolf)