08 aprile 2007

IMBROGLIARE IL TEMPO

La salita insegna a respirare, forte. La salita non lascia le sensazioni di un veloce pendio in neve fresca. La salita avvicina l'orizzonte e non lo lascia alle spalle, ti permette di guardarlo in faccia, di ammirarlo. Permette di scegliere il percorso, di cambiare direzione in tempi lunghi, permette di decidere dove andare senza l'obbligo di seguire la pendenza. La salita regala pensieri più lunghi, forse più profondi. La salita regala idee, nuove, per imbrogliare il tempo.
Il maledetto meteo di questo inverno ci ha lasciato pochi giorni di gloria, costellati da infortuni più o meno fastidiosi.
Dopo Livigno, ripetuta in condizioni quantomeno difficili (Rischio valanghe) e costellata da eventi mai capitati prima non siamo più riusciti a costruire altre avventure in quota.
L'ultima nevicata di stagione(12e13.03.2006) ha fortunatamente risvegliato la voglia di Baldo, la voglia di scoprire quanta neve è veramente caduta(Poca), la voglia di ritrovare quel vecchio amico che è il nostro monte e di studiare l'accesso al suo pendio più bello, il Costabella.
La neve non basterebbe mai alla discesa e così, scarponcini e bastoncini, saliamo verso i "Fiori del Baldo" senza tavole, snaturando la nostra natura di freerider.
Si chiacchera sul meteo, sulla preoccupazione di non poter più ripetere le discese lungo il monte.
Si chiacchera dei bollettini preoccupanti del WWF, di metereologi catastrofisti, di scienziati e studiosi del clima: "Niente più neve nel 2050", "Ogni inverno sarà simile o peggiore a questo".
La preoccupazione che ci ha accompagnatato lungo i mesi di dicembre e gennaio prende forma e per chi come noi trascorre 9 mesi l'anno aspettando l'inverno è forse più dura di una montagna da scalare.
Il monte intanto, salendo, svela il suo lato migliore. La vegetazione non è riuscita ad impadronirsi della parte più in quota e quindi gli ultimi 500 metri di dislivello sono ancora com'erano vent'anni or sono, quando qui si ammirava il panorama salendo su bidonvie e seggiovie monoposto e scendendo su piste battute.
I segni dei mutamenti climatici dell'ultimo ventennio sono ben chiari, l'impossibilità di conservare la neve a lungo sui pendii baldensi, l'imprevedibilità delle nevicate, la forte escursione termica non hanno dato sufficienti garanzie agli sciatori della domenica e così non esiste più un consorzio che si occupi di mantenere in funzione gli impianti durante il periodo invernale. Scelta comprensibile ma preoccupante per chi ama questo posto.
Ameno e lontano ma non troppo dall'ormai cementato bassolago sembra ora meta di invernale di pellegrinaggio per pochi intimi coraggiosi faticatori della montagna.
Mentre si sale, altre meditazioni sul clima e sul fatto che il freeride sia diventato ormai cosa rara, negli ultimi due anni non siamo riusciti a vivere questa passione per più di 5 o 6 giorni.
Pensieri slegati tra loro e in parte slegati dal posto in cui ci troviamo...
Intanto il panorama si svela, gli ultimi metri di salita sono battuti dal vento e regalano la vista di un uggioso Lago di Garda.
Questa vista spettacolare ci ricorda il perchè ci troviamo qui, in quota, in un pomeriggio qualunque....
Imbrogliare il tempo, fondamentalmente rincorriamo solo questo, a cavallo di passioni delle quali non riusciamo nemmeno a valutare l'importanza.
La ricerca dei brividi lungo la schiena, di emozioni forti e profonde.
Imbrogliare il tempo come imperativo, per cancellare i primi capelli bianchi o le prime rughe che iniziano a vedersi.
Imbrogliare il tempo, il clima, il caldo, l'estate, imbrogliare i nostri pensieri quotidiani, quelli legati agli obblighi ed ai doveri inderogabili del mondo in cui viviamo.
Imbrogliare il tempo per convincerci di aver vissuto davvero, per trovare un senso, per dire che vivere è fantastico.
La soluzione sta forse proprio nel panorama di oggi e in quella brezza intensa e fresca che sentiamo ogni volta in cui percorriamo in quota o a valle questo lato del Garda.
Da Malcesine a Torri... O Forse da Garda a Peschiera...
Magari da Sirmione con vista sul Castello...
Ricominciare daccapo come ragazzini, con nuove avventure, nuovi mondi da scoprire la più parte nascosti proprio nel panorama che ci offre oggi e ancora il nostro monte.
La soluzione al caldo soffocatore della nostra passione più grande è ancora lì, nel nostro lago.
Anche questo blog cambierà o forse è già cambiato, come il meteo e come i pendii innevati sempre più rari.
Ci è data un'altra occasione per imbrogliare il tempo, per non invecchiare di nostalgia per ciò che è stato, per non fermarci ai nostri racconti ormai "da caminetto".
Un'occasione per tornare adolescenti alla scoperta di un nuovo amore, perchè forse conosciamo un altro modo per "fermare l'orologio" e fregare l'inesorabile scorrere dei minuti.
Si scende, si torna a casa, qui a 2000 metri c'è ancora posto per noi a patto nevichi ancora, a valle invece, a filo d'acqua, forse c'è un'altra autentica miniera di emozioni.
Forse esiste un'altra fonte per quegli attimi di eterno che per quanto ci sforziamo, non riusciremo mai a descrivere fino in fondo.
Discesa di trotto, lungo ciottoli e nevischio leggero. Ad ogni passo la mente vola a ciò che ci aspetta, al caldo dell'estate e soprattutto al vento che, fortuna, qui non manca mai.
A presto.
Luca