Entro nel teatro alle 19.00. Solo, su un immenso palco immaginario creato dall'orizzonte.
Luci accese seppur per poco ancora, rosse e blu, come in un concerto rock anni '80.
Uno scrosciare di ochette a richiudersi su se stesse come l'applauso della folla, un suono più simile al batter di migliaia di mani proprio non potrei trovarlo.
Il "teatro" è gonfio, in movimento, ribolle.
Primi assoli a sinistra, sul lato esterno, poi a destra con tanto di saluto alla platea.
Mille stage diving su un pavimento d'acqua per un versante e di roccia da fondale basso per l'altro.
C'è anche lei, la mia Donna, a scattare dal palco mentre do il meglio di me tra mille esaltanti sensazioni.
Qualche stecca, in fondo quando è "live" ci scappa sempre, qualche riff troppo acuto, un medley rock per esaltarsi e un pezzo acustico e romantico al rientro.
Si va troppo in là, come nei concerti che durano fino a notte inoltrata, avanti fino agli ultimi bis, avanti fino a quando la bolina non basta e tocca rientrare a piedi lungo la riva.
Questa sera suono io e lo faccio nel teatro più vivo ed esaltante che si sia mai visto.
Sirmione ed il suo castello rendono magica l'atmosfera di un tramonto dietro la Valtenesi che va oltre ogni umana immaginazione.
I grandi teatri dalle nostre parti sono così, lussuosi palcoscenici che traboccano di storia.
Una sera sotto un unico grande riflettore, solo, o quasi.
Sensazioni da arena gremita con la pelle d'oca sotto la muta e una stretta allo stomaco che vorrei non mi abbandonasse mai.
Imbraccio la barra come Stone Gossard farebbe con una "Stratocaster".. salto, cado, mi rialzo, mi scateno.
La musica suona possente dentro di me con note profondamente e ruvidamente rock ed io per una sera mi prendo tutto il palco gridando a più non posso come un'autentica rockstar.
Luca
Soundtrack: Rearviewmirror-Given To Fly-YellowLedbetter (VS/Yeld/LostDogs - Pearl Jam)
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