17 dicembre 2005

LA SALITA (10.12.2005)


Dopo molte uscite fatte assaporando la salita ma soprattutto la discesa, sabato scorso l'ascesa è stata in assoluto la protagonista principale.

Siamo partiti dal Rifugio Revolto (1340 mt.) alla base del Monte Carega (PreAlpi Venete-Monti Lessini) con una non ben precisa idea di dove saremmo arrivati. La salita si è fatta subito impegnativa in un piccolo sentiero ripido che porta sul camminamento principale. Lì siamo stati superati da uno sciatore-alpinista con pelli di foca ed a guardarlo scalare così spedito l'impressione era facesse la metà della nostra fatica (Sarà stato più allenato?!?).
Appena usciti dal sentiero nel bosco si è aperto davanti a noi uno spettacolo meraviglioso, una vallata stretta, colma di neve, con un sentiero obbligato sulla parte sinistra che seguiva l'andamento della montagna e che pareva non finire mai. Per fortuna il percorso era tracciato ed abbastanza battuto altrimenti sarebbe stato davvero impossibile risalire quella montagna ciaspe ai piedi con la tavola legata allo zaino e sballottata in continuazione dal vento;
Vento che per fortuna o sfortuna si è fatto vivo solo nell'ultimo tratto di salita, poco prima del Rifugio Scalorbi a 1767 mt.

Camminare in quel silenzio dorato, con davanti a te solo il bianco della montagna aiuta a rilassarti, a lasciare dietro di te i problemi dell'ufficio, a dimenticare che "domani è lunedì" (anche se era sabato). Ti porta ad elevarti ad un livello superiore rispetto al resto del mondo, ti porta a sentirti padrone di ciò che stai facendo anche se fatichi come un maiale perchè sai che poi, in fondo, c'è l'immensa soddisfazione di arrivare lassù. Superlativa.

Arriviamo allo Scalorbi dopo circa due ore di cammino, abbondantemente lontani dai tempi di risalita segnalati giù a valle (Non siamo poi molto allenati ed il peso sulle spalle a quel punto si fa sentire, eccome!) ... Ma in fondo chissenefrega!

Mettiamo la tavola ai piedi per prenderci un po’ di gloria vista la fatica fatta e surfiamo fino a Malga Campobrun su una neve un po’ ventata per poi rimetterci le ciaspe e rientrare sul sentiero principale.
Da lì ancora sulle tavole ridiscendiamo fino al Revolto dove troviamo l'amico Motosega ad aspettarci in compagnia di altri due alpinisti. Mangiamo un piatto di gnocchi e beviamo un rosso scambiandoci opinioni ed esperienze.

La salita... la cima… la discesa… quale sarà la parte migliore?
Oggi sicuramente ha vinto la salita.

Ciola

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